Oggi la reputazione di un artista può essere costruita grazie ai social, ma allo stesso tempo può anche essere messa in discussione a causa di una singola performance non al top, diventata virale nel calderone dei social media.
Questa è la realtà dei cantanti, famosi e non, le cui performance live vengono costantemente analizzate, commentate e condivise sui social media come fossimo all’interno dell’ennesimo reality show!
Da qualche tempo, è emersa una tendenza piuttosto antipatica, ossia pubblicare spezzoni di performance di artisti affermati, che vengono estrapolati da un live e pubblicati online con l’obiettivo di metterne in discussione le doti canore. Premetto che le critiche costruttive sono sempre un toccasana per ogni artista, ma quì si tratta di vere e proprie shitstorm e spesso di bullismo da social!
Gli artisti vengono bersagliati sui social: il potere di un breve video
Un tempo, l’opinione pubblica su un artista si formava attraverso: interviste, recensioni di album e concerti dal vivo. Oggi, però, i social media hanno rivoluzionato, e, passatemi il termine… volgarizzato questo processo.
Con l’accesso immediato a milioni di spettatori, un singolo video di pochi secondi può diventare virale in un batter d’occhio. Mentre basta una esibizione poco brillante, una nota calante o un momento di debolezza o affaticamento vocale per scatenare un’ondata di critiche e di insulti, non ultima la performance di Al Bano in occasione della finale di Coppa Italia tra Atalanta e Juventus, in cui ha cantato l’inno di Mameli a cappella. Una performance non al top, siamo tutti d’accordo, ma che non può mettere in cattiva luce un professionista dalla carriera ineccepibile.
Adele, Mariah Carey: defiances che non sono passate inosservate
Tra gli artisti che vengono bersagliati sui social figurano anche big come: Beyoncé, Adele, Ariana Grande e Mariah Carey. Il fenomeno non risparmia proprio nessuno, non si riuscì nemmeno a tacere innanzi al declino della grande Amy Winehouse, all’epilogo della sua intensa ma breve carriera. Pubblicare i video della Winehouse in stato confusionale e tremendamente scossa sul palco era troppo allettante per alcuni feticisti della disgrazia.
Uno dei casi più eclatanti fu quello di Mariah Carey, la cui esibizione di Capodanno 2016 a Times Square diventò un fenomeno virale per i motivi sbagliati. Problemi tecnici, difficoltà vocali e playback fecero sì che la performance venisse aspramente criticata, oscurando decenni di carriera costellata da successi e riconoscimenti.
Allo stesso modo, Justin Bieber, affrontò dure critiche durante il suo Purpose Tour nel 2016, quando nei video di alcune sue performance apparve stanco e vocalmente provato. Queste clip vennero diffuse sui social, mettendo in discussione la sua capacità di esibirsi dal vivo. In un primo momento tentò di nascondere la sua stanchezza, per poi scusarsi pubblicamente con i propri fan.
Adele, famosa per la sua voce graffiante e coinvolgente, ebbe alcuni momenti di difficoltà vocale durante il suo tour del 2017. Ma anche un anno prima a causa di una stecca alcuni misero in discussione il suo valore. Queste defiances non sfuggirono all’occhio vigile dei social media, ai sommelier dell’ultima ora e agli immancabili haters.
Katy Perry e Lady Gaga
Katy Perry, per esempio, fu oggetto di scherno dopo la sua performance a X Factor nel 2013, venne estrapolata una clip relativa a un momento in cui la cantante stonava su alcune note e venne ricondiviso online come non ci fosse un domani.
Tra gli artisti che vengono bersagliati sui social anche la Regina del Pop Lady Gaga. Nonostante sia senza alcun dubbio una performer perfetta, qualche tempo fa, quando la sua carriera era in procinto di decollare guadagnò addirittura un gruppo di haters a lei dedicato.
Questo a dimostrare che a volte i giudizi sono anche guidati da simpatie o antipatie personali, ne sanno qualcosa i nostri: Marco Masini e l’indimenticabile Mia Martini, nelle rispettive epoche, bersagliati non per le doti vocali indiscutibili, ma perchè qualche malvissuto diffuse la voce che portassero sfiga.
Mettere pubblicamente in dubbio le doti canore dei big non è pratica recente
Pensate che nel lontano 1969, seppur in un confronto molto civile, venne puntato il dito sul grande Lucio Battisti. Ecco ora pensate ad una trasposizione di questo confronto sui social del 2024. Anche un mostro sacro come Battisti non ne sarebbe uscito indenne.
Gli esempi potrebbero essere davvero infiniti e il contesto è cruciale
Uno dei principali problemi di questi video è che spesso mancano del contesto. Le performance live sono spesso complesse e ci sono molti fattori possono influire sulla qualità del canto in un dato momento: problemi tecnici, stanchezza, malattia, condizioni ambientali, e persino l’emotività del momento.
Isolare un singolo errore e presentarlo come rappresentativo dell’intera abilità di un artista è ingiusto e fuorviante; i social, si sa, sono terreno fertile per l’indignazione virale ad ogni livello. Quello che mi fa specie è che molto spesso queste critiche provengano da ambienti amatoriali e fuori da un contesto artistico professionale, insomma pare che molto spesso questi commenti siano spinti dall’invidia di singoli personaggi o dal livore di aspiranti artisti che per un motivo per l’altro non ce l’hanno fatta.
Le reazioni dei Big
Molti artisti hanno scelto di affrontare direttamente le critiche. Alcuni, come ad esempio Adele, ha riconosciuto pubblicamente le difficoltà incontrate durante certe performance, usando l’ironia e mostrando una trasparenza che ha contribuito a rafforzare il rapporto con i suoi fan. Altri, come Beyoncé, hanno preferito non commentare direttamente, concentrandosi invece sul miglioramento continuo delle proprie esibizioni.
Il ruolo dei fan e dei media
Anche i fan e i media giocano un ruolo importante in questa dinamica. I fan, da un lato, possono essere i primi a difendere i loro idoli, supportandoli e contestualizzando i momenti di difficoltà. Dall’altro lato, possono anche alimentare la diffusione di clip virali, partecipando inconsapevolmente al linciaggio mediatico.
Gli artisti vengono bersagliati sui social, ma i media, nel frattempo, dovrebbero avere la responsabilità di riportare le notizie in modo equilibrato, evitando di esagerare o sensazionalizzare episodi isolati. Ma sappiamo quanto sia difficile resistere al discreto fascino del click baiting!
Le doti canore non dovrebbero essere giudicate da una singola performance o da un breve spezzone di video. La musica è un’arte che richiede dedizione, talento e passione. Questi elementi non possono essere ridotti a pochi secondi.
Piuttosto, dovremmo riconoscere la complessità e l’impegno che ogni artista mette nel proprio lavoro, (si è un lavoro e anche molto duro!) guardando oltre i momenti di debolezza, per non perdere di vista il quadro completo della loro carriera e del loro contributo alla cultura musicale.