Non è detto che per ottenere la celebrità occorra mostrare il proprio volto. Oggi parliamo delle maschere musicali, di quegli artisti che si esibiscono, in un certo senso, sotto mentite spoglie. Sia chiaro, si tratta di musicisti ultra celebri, ma dei quali spesso non si conoscono i veri volti, così se uno di loro ti camminasse davanti in abiti civili, potrebbe passare indisturbato senza venire tampinato da fans in cerca di selfie e autografi! Alessandra Amoroso né sarebbe senz’altro contenta!
Insomma non solo stile ma un ottimo modo per mantenere intatta la propria privacy, innanzi alla costante esposizione mediatica a cui vengono sottoposte star! Questo escamotage non solo aggiunge un’aura di mistero, ma spesso permette loro di esprimersi con maggiore libertà creativa.
Le 6 maschere musicali più amate:
Gorillaz
Considerato il gruppo virtuale per eccellenza, i Gorillaz, è il progetto parallelo di Damon Albarn, già frontman dei Blur. Creato insieme all’illustratore Jamie Hewlett, il gruppo è composto da quattro membri animati: 2-D, Murdoc Niccals, Noodle e Russel Hobbs. Ogni personaggio ha una propria storia. Questo ha permesso ad Albarn di esplorare generi musicali diversi e collaborare con tanti artisti senza imporsi limiti stilistici.
Al loro attivo hanno premi Billboard, Brit Awards e Grammy Awards, tra i più grandi successi ricordiamo Clint Eastwood e Feel Good Inc., Il gruppo si presenta nei tour con 19 membri, con i fondatori Albarn e Hewlett che hanno ammesso che l’animazione del gruppo è iniziata come esperimento sociale. Insomma se si crea una boy band tanto vale renderla interessante!
Daft Punk
I leggendari Daft Punk, formati dai francesi Thomas Bangalter e Guy-Manuel de Homem-Christo, sono noti tanto per la loro musica quanto per i loro caschi futuristici.
Dal 1993, i due si sono sempre esibiti e presentati al pubblico evitando di rendere pubblica la propria immagine, mantenendo un’aura di mistero attorno alle loro identità che ha avuto il potere di aggiungere un elemento visivo indimenticabile alle proprie esibizioni.
Hanno lavorato con artisti del calibro di Nile Rodgers, Kanye West, The Weeknd e Pharrell Williams. Negli anni 90 la coppia indossava maschere, oppure borse nere sopra la testa in occasioni di apparizioni promozionali, dal 2001 sono passati ai caschi che sono diventati il loro simbolo. Nonostante fossero i più irriducibili oggi conosciamo i loro volti.
Parlando del loro stile anonimo, il sei volte vincitore del Grammy Homem-Christo ha detto: “Non vogliamo essere fotografati. Non ci piace particolarmente apparire sulle riviste”
Sia
Nonostante ormai tutti conoscano il suo volto, la cantautrice australiana Sia ha scelto di coprirsi il volto con una parrucca per buona parte della sua carriera. Sia è stata corista per i Jamiroquai, ha scritto per Beyonce, Britney Spears e Katy Perry, Jessie J, Kelly Clarkson e Celine Dion, tra gli altri, prima di affermarsi come solista con il brano Elastic Heart tratto dal film The Hunger Games: insomma non una qualunque!
Slipknot
La band metal american formatasi nel 1995 da Shawn Crahan, Joey Jordison e Paul Gray.
Famosi per le loro esibizioni caotiche e il loro stile inconfondibile sul palco, i membri del gruppo indossano tutti maschere e tute che sono diventate la loro uniforme.
L’abitudine delle maschere è stata lanciata dal percussionista Shawn “Clown” Crahan, che si presentava alle prove indossando una maschera da clown, ed è qui che nasce il suo soprannome. Mentre Corey Taylot che si unì alla band nel 1997 dichiarò a Artsnight della BBC:
Kiss
Se pensi alle maschere musicali la prima che sicuramente ti verrà in mente è quella dei Kiss. Uno dei gruppi rock più famosi e influenti di tutti i tempi, i Kiss sono indissolubilmente legati al loro trucco bianco e nero, agli abiti stravaganti e, ovviamente, alla lingua di Gene Simmons.
Si imposero nella scena rock degli anni ’70 con tutta la loro magnifica presenza scenica, ciascuno dei quattro membri della band ha sviluppato i proprio personaggi, con Starchild (Paul Stanley), il Demone (Gene Simmons), l’Astronauta (Ace Frehley) e Catman. (Pietro Criss).
Anche se in seguito nel 1983 decisero di abbandonare i loro costumi, negli anni 90 tornarono nelle vesti dei loro personaggi, anche se non con la formazione originale.
Buckethead
Il chitarrista virtuoso noto come Buckethead, all’anagrafe Brian Patrick Carroll, è solito esibirsi con un secchio del fast food KFC sulla testa e una maschera bianca. Un’idea stravagante quella dell’ex membro (seppur per poco) dei Guns N’ Roses. La maschera è ispirata al film Halloween 4: Il ritorno di Michael Myers.
Il chitarrista apprezzatissimo dalla critica, ha suonato con artisti del calibro di Iggy Pop, ha registrato pezzi in più di 50 album ed è stato nominato uno dei 10 più veloci shredders dalla rivista Guitar One. Riguardo alla creazione del suo alter ego ha dichiarato alla rivista Guitar Player:
La musica è un’esperienza, sensoriale, sonora ma anche visiva! Attraverso maschere musicali, pseudonimi e personaggi, questi musicisti sono riusciti a esplorare nuove dimensioni artistiche creando un legame unico con il proprio pubblico, ci hanno regalato performance indimenticabili che vanno oltre la mera esecuzione di un brano!