Home Costume e Società Quando i bambini bevevano il vino alla mensa scolastica

Quando i bambini bevevano il vino alla mensa scolastica

0
i-bambini-bevevano-il-vino-alla-mensa-scolastica
Sonik AI Image

Oggi chi somministra bevande alcoliche ai minorenni viene pesantemente sanzionato e commette un reato, ma fino al 1956 in Francia era lecito e regolare dare ai bambini una razione di mezzo litro di vino al giorno per accompagnare il pasto alla mensa scolastica. 

Il paese transalpino è da sempre a trazione agricola e per lungo tempo la gente ha creduto a dei luoghi comuni difficili da lasciarsi alle spalle, come quello che l’alcol rendesse forti e che facesse bene alla salute.

Tuttavia, per capire appieno questa forma mentis, è importante considerare il ruolo centrale che il vino ha sempre avuto nella cultura francese. Il vino non era solo una bevanda, ma un elemento chiave della gastronomia e della convivialità, una parte integrante della vita quotidiana e delle celebrazioni nazionali. Pertanto, l’introduzione del vino nelle mense scolastiche, potrebbe essere vista anche come un tentativo di preservare e trasmettere una tradizione culturale profondamente radicata.

Premesse storiche che spiegano perché i bambini bevevano il vino

Dal 1850 venivano consumati dei vini che provocano seri danni alla salute ed è solo grazie all’approccio scientifico di Louis Pasteur che si poté sapere di più sui reali effetti del vino. Proprio nel 1866 pubblicò uno studio sul vino, su commissione di Napoleone III che gli chiese di trovare una soluzione alle cosiddette malattie del vino

La soluzione trovata dal Pasteur prevedeva la pastorizzazione del vino, portandolo ad una temperatura di 56 gradi eliminando così i microbi e le possibili impurità. Una intuizione che gli valse il primo premio all’esposizione universale del 1867. Tra l’altro sapevi che il termine pastorizzazione deriva proprio dal suo cognome?

Nonostante non tutti oggi usino pastorizzare il vino, un tempo era prassi consolidata e in certi posti era quasi più sicuro bere il vino piuttosto che l’acqua, cosa che spinse lo stesso Pasteur ad affermare che il vino fosse la bevanda più sicura ed igienica in assoluto

Qualcuno, cogliendo la palla al balzo, pare avesse preso molto seriamente questa tesi proveniente da una fonte più che attendibile! Tanto attendibile che le aziende vitivinicole del tempo iniziarono ad individuare nei bambini il proprio target. 

Sembra fantascienza ma è davvero così. Le aziende omaggiavano le scuole con del vino destinato ai ragazzi, la percezione generale dei francesi era l’alcol fosse un toccasana per uccidere i vermi e favorire la crescita.

I bimbi andavano a scuola con la loro merenda, mezzo litro di vino o di birra in saccoccia

Ma spesso era la stessa mensa scolastica che dava gli alcolici ai minori a partire da mezzogiorno. In questo modo i docenti si assicuravano che i bambini arrivassero pressochè distrutti al pomeriggio, in modo che il loro compito fosse facilitato. Insomma non un eccellente metodo educativo. 

La svolta avvenne grazie al primo Ministro Pierre Mendès France 

Nel 1956, il primo ministro Pierre Mendès France si trovò ad affrontare una duplice sfida sociale e sanitaria: la malnutrizione e l’alcolismo, che affliggevano sia i bambini che gli adulti. Questa non era la prima volta che Mendès France si confrontava con la questione del benessere dei giovani. 

Se ne occupo già negli anni ’30, quando in veste di deputato dell’Eure in Normandia, condusse un progetto pilota che prevedeva la distribuzione di un bicchiere di latte al giorno ai bambini. I risultati furono valutati positivamente dall’opinione pubblica, spingendo Mendès France a presentare un progetto di legge per fornire quotidianamente latte ad ogni bambino.

Tuttavia, lo scoppio del secondo conflitto globale pose fine, seppur temporaneamente ai piani di Mendès France. Il dopoguerra portò con sé una serie di sfide e priorità diverse e il progetto per garantire il latte ai bambini fu accantonato.

Nominato primo ministro, Mendès continuò il suo lavoro perorando la causa del benessere dei bambini francesi. Il latte veniva considerato importante per la salute e la crescita dei bambini ed è per questo che prese la perentoria decisione di bandire le bevande alcoliche dalle scuole. Diede l’ordine affinché presso le stesse fosse distribuito il classico bicchiere di latte con una zolletta di zucchero. 

Una decisione lucida ed equilibrata ma vista con sospetto! 

Una decisione che oggi potremmo definire lucida ed equilibrata, ma a quel tempo non venne vista allo stesso modo, si pensava infatti che Mendès fosse legato all’industria francese del latte, settore in forte crisi e danneggiato dagli effetti della Seconda Guerra Mondiale, nonché che fosse più preoccupato di accaparrarsi le simpatie dei contadini piuttosto che della salute dei ragazzi. Dalle mie parti si direbbe: fai bene e vai in galera! 

La consolidata credenza popolare che il vino fosse un toccasana per i bambini aveva talmente condizionato la società dell’epoca che anche i genitori guardavano con sospetto Mendès e c’era chi continuò (tra le proprie mura domestiche) a far bere il vino ai propri figli, con il risultato che poi si addormentavano sul banco di scuola. I bambini bevevano il vino a causa di un retaggio culturale difficile da scalzare.

Oggi, guardando indietro a quella decisione del 1956, possiamo senza dubbio cogliere la complessità dei problemi affrontati dal primo ministro Mendès France che cercò e riuscì ad invertire una tendenza dannosa per la salute dei più giovani.