Sant’Isidoro potrebbe essere considerata una piccola terra dei fuochi made in Sardinia. Un triste nomea conquistata non a caso.
Chi conosce la zona in questione ci racconta che l’abbandono di rifiuti è pratica abituale ormai da decenni e che nonostante qualche sporadico controllo e qualche sanzione, la situazione è addirittura peggiorata negli ultimi tempi.
A Sant’Isidoro non ci sono le mafie o le multinazionali che contribuiscono a deturpare il territorio, bensì l’incuria, la difficoltà nel controllo del territorio da parte delle istituzioni, l’omertà e la presenza di soggetti che scaricano nelle belle campagne dell’agro di Quartucciu in provincia di Cagliari il peggio dei rifiuti edili e non solo.
Sant’Isidoro le foto della Terra dei Fuochi Made in Sardinia
Le foto di seguito parlano da sole, illustrando in maniera cruda e veritiera ciò che viene scaricato senza alcuno scrupolo nel terreno, a pochi passi da campi coltivati e laddove le greggi pascolano serenamente, il che potrebbe farci riflettere rispetto alla qualità dei cibi a chilometro zero che poi finiscono puntualmente sulle nostre tavole.

Una popolazione eterogenea unita dal bisogno di sicurezza
Sant’Isidoro è una piccola borgata che negli ultimi anni ha visto incrementare la sua popolazione, una popolazione sicuramente eterogenea ma unita da un bisogno di sicurezza.
Da anni gli abitanti della borgata tra la statale 554 e la 125, nell’agro di Quartucciu denunciano la situazione di degrado di Sant’Isidoro in mano agli incivili. Diverse e numerose le segnalazioni che continuano a giungere ai centralini della Polizia Municipale di Quartucciu e del Corpo Forestale.
La soluzione al problema pare ben lontana
Dopo svariati sopralluoghi effettuati e richieste di aiuto perlopiù disattese, la soluzione al problema pare ancora ben lontana. È auspicabile l’immediata bonifica delle zone ormai ridotte a discariche a cielo aperto, tra: eternit, plastica, macerie, scarti idraulici, elettrodomestici, vecchi divani, secco indifferenziato e il più comune organico.
Alcuni residenti segnalano che spesso in seguito all’abbandono di rifiuti si susseguono numerosi incendi, una situazione pericolosa sia per l’ambiente che per l’incolumità delle persone.

La Polizia Municipale risente di uno staff sottodimensionato
E’ pur vero che la Polizia Municipale risente di uno staff sottodimensionato e nonostante il grande impegno è compito arduo far fronte alle numerose istanze provenienti dal territorio, è per questo che negli ultimi tempi si è discusso circa l’istituzione del Corpo Barracellare, importante dal punto di vista strategico poiché potrebbe supportare gli agenti di Polizia Municipale e lo stesso Corpo Forestale nel controllo delle campagne.
Sarebbe un gradito supporto nei confronti di una comunità lasciata in balia di comportamenti incivili e delinquenziali.

Una bomba ecologica le cui conseguenze sono di facile intuizione
In questo momento probabilmente la fibra d’amianto circola liberamente nell’aria e la situazione di estremo degrado è ormai incontenibile, una bomba ecologica le cui conseguenze sono di facile intuizione.
Poco vicino scorrono importanti corsi d’acqua come Rio Corongiu e Rio is Ammostus. Una situazione traballante per i residenti costretti a dover sopportare il peso dell’inciviltà; il tutto succede a pochi chilometri da Cagliari, una delle città più belle del Mediterraneo e d’Europa nonché meta turistica di assoluto pregio.
E’ necessaria una presa di forza delle istituzioni con la bonifica delle zone, posizionamento delle telecamere per il controllo e la sicurezza del territorio.
Un investimento ingente per una amministrazione comunale, ma il risultato in termini di percezione della sicurezza da parte dei cittadini, di autorevolezza della amministrazione stessa, di miglioramento della qualità della vita e disincentivazione di atti delinquenziali sarebbe sicuramente apprezzabile.
Inoltre l’inasprimento delle sanzioni potrebbe aiutare a rimpinguare le casse comunali in seguito ad un possibile investimento in bonifica e sicurezza del territorio.