Home Curiosità Il dito medio di Johnny Cash: storia di un’immagine iconica

Il dito medio di Johnny Cash: storia di un’immagine iconica

0
storia-del-dito-medio-di-johnny-cash

La storia del dito medio di Johnny Cash è in realtà la storia di un grande concerto. A distanza di circa un anno dal leggendario concerto alla prigione di Folsom del gennaio 1968, Johnny Cash chiese con insistenza alla sua casa discografica di poter replicare quello strepitoso evento, ma stavolta all’interno della tanto temuta prigione californiana di San Quentin, nota per il braccio della morte. Un evento che definì non solo la carriera di Cash ma anche il suo duraturo legame con le figure marginalizzate della società.

The Man in Black aveva un grande rispetto per i carcerati americani che definiva dei compagni di viaggio, forse perché anche lui era finito più volte in galera, e loro erano quei compagni a cui voleva rendere omaggio, compagni a cui portare un briciolo di speranza. Il concerto di San Quentin è tutt’ora un disco fondamentale nella storia del folk rock. 

La storia del dito medio di Johnny Cash

Quello che non tutti sanno è che la leggendaria performance di San Quentin fu segnata da un gesto audace, tanto ribelle quanto simbolico: il famoso dito medio di Johnny Cash. Nel corso delle riprese ad opera di una troupe inglese, Cash era stato chiaro, “voglio poter vedere i detenuti durante l’esibizione”, ma la troupe piazzata proprio davanti a lui gli impediva il contatto visivo e dunque empatico con i suoi compagni detenuti. 

Nel corso del concerto Cash iniziò ad irritarsi, la troupe non accennava a levarsi di mezzo e Cash gli rivolse quel gesto di stizza, un gesto fatto anche in spregio a chi avesse desiderato da Cash un’immagine pulita e controllata!

Ed è qui che il dito medio di Johnny Cash diventò un’immagine iconica, un’immagine che oggi appare in poster e magliette dedicate a The Man in Black. 

Ma quel gesto non rappresentava solo un’espressione di irritazione verso la troupe, era come una manifestazione più ampia della sua solidarietà con gli emarginati e della sua opposizione a qualsiasi forma di autorità oppressiva. 

Attraverso quel gesto, era come se Cash consolidasse la sua reputazione di ribelle, di un uomo che, nonostante il successo, non aveva dimenticato le sue radici o le altrui difficoltà.

Un punto di svolta nella carriera di Cash

Ma il dito medio di Johnny Cash non è certo il motivo principale per cui quel concerto rimase nella leggenda. La performance di quel giorno includeva brani potenti come San Quentin, che eseguì due volte su richiesta dei detenuti, e A Boy Named Sue, che divenne uno dei suoi maggiori successi. Ma oltre alla musica, fu la sua presenza, la sua empatia palpabile per gli uomini dietro le sbarre, a fare la differenza.

Il concerto di San Quentin rappresentò un punto di svolta non solo nella vita professionale di Cash ma anche nella cultura pop, mostrando come la musica potesse essere uno strumento di riflessione sociale e cambiamento. 

La viralità prima dei social media 

Il dito medio di Cash, fotografato e divenuto virale molto prima dell’era dei social media, rimane un simbolo di resistenza contro le convenzioni e le restrizioni, celebrato tanto quanto le canzoni che cantò quel giorno.

Quel gesto, in tutta la sua sfacciata ribellione, catturava l’essenza di Johnny Cash, un uomo che non aveva paura di stare dalla parte dei meno fortunati o di sfidare l’establishment. Un ricordo indelebile di come l’arte possa essere una forma di protesta, un grido di libertà da ogni palco, anche quello di una prigione.