Nel mondo civile odierno e politicamente corretto le ugly laws sono certamente a noi incomprensibili. Oggi il cosiddetto body shaming è punito con la shitstorm mediatica e la condanna sociale del web, della TV e delle stesse istituzioni che lottano quotidianamente per una società più egualitaria.
Anche numerosi brand nel campo della moda stanno orientando la loro produzione e promozione in favore di chi non ha propriamente un fisico da modello o modella, e questo, oltre ad essere un modo per ampliare il proprio bacino di clientela, è anche un modo carino per dirci: “Hey! Noi ci siamo e siamo quì per voi, proprio per tutti!”
Ma ci sono stati tempi in cui nella terra delle opportunità, sono esistite delle leggi che punivano i brutti e i disabili in quanto tali.
La terribile storia dell ugly laws
Le ugly laws sono un corpus di leggi entrate in vigore principalmente negli States tra il XIX e il XX secolo. Queste leggi prevedevano il divieto per le persone considerate brutte o deformi di apparire in pubblico. Le leggi erano spesso mirate alle persone con disabilità fisiche o malformazioni congenite, facciali o fisiche visibili.
L’obiettivo principale delle ugly laws era quello di nascondere dalla vista pubblica, le persone considerate brutte o deformi.
Per tutti coloro i quali avessero violato queste leggi la pena consisteva in una multa o addirittura nell’arresto, semplicemente per il fatto di essere apparsi in pubblico.
Spesso, a queste persone veniva chiesto di indossare maschere o altri mezzi per nascondere le proprie deformità.
Ugly Law a Chicago nel 1881
Una delle più incredibili leggi di questo corpus normativo è quella emanata nella città di Chicago, in cui la missione dichiarata era quella di liberare la città da tutti gli ostacoli stradali! E notate bene che per ostacoli, non si intendevano le buche, le barriere architettoniche, o i carrelli di cibo. La definizione ostacoli stradali era riferita ai disabili, considerati una sorta di vergogna da nascondere.
L’assessore Peevey ingaggiò una crociata personale riguardo il problema disabili e nel maggio di quello stesso anno, fece approvare un’ordinanza attraverso il consiglio comunale, che vietava a chiunque fosse: malato, mutilato, o in qualsiasi modo deformato, tanto da risutare un soggetto sgradevole o disgustoso, di apparire in pubblico.
I mendicanti venivano multati con pene da 1 a 50 dollari – una somma piuttosto elevata se si considera il periodo storico. Oppure venivano confinati all’ospizio della contea di Cook.
Ma Chicago era solo la punta dell’iceberg, poiché non è stata la sola città ad approvare un’ordinanza turpe e spregevole come questa.
Un distorto desiderio di miglioramento
La tendenza iniziò a San Francisco nel 1867 solo due anni dopo la fine della guerra civile, si diffuse poi in tutte le città dell’ovest e del Midwest tra il 1870 e il 1880 come ci racconta pregevolmente il Chicago Tribune.
Secondo i riformatori dell’epoca queste leggi si sarebbero rivelate utili a migliorare le loro comunità e anche a scacciare i poveri dalle strade.Temevano infatti che i poveri e i mendicanti sfigurati, avrebbero spaventato le donne della comunità.
Ma in realtà è la paura del conflitto sociale che ha spinto i leader civici a mantenere le strade sgombre; temevano le tensioni e il conflitto di classe.
Il leader della comunità optarono per una soluzione molto semplice, lontano dagli occhi, lontano dal cuore!
Nel 1911, il Chicago Police Department emise un proprio editto che proibiva ai mendicanti ciechi, agli sfortunati senza gambe e ad altri cercatori di elemosina di esporre le loro disgrazie alla vista del pubblico.
La situazione iniziò a cambiare successivamente alla primo conflitto mondiale
I soldati reduci tornavano dalle proprie famiglie con i loro corpi massacrati, mutilati e con la psiche devastata dagli orrori vissuti.
Fu così che l’atteggiamento generale nei confronti delle persone disabili iniziò a mutare dopo il 1918. Non furono infatti più approvate nuove ugly laws, piuttosto vennero studiate soluzioni per aiutare i veterani di guerra sia dal lato fisico che psicologico.
La Seconda Guerra Mondiale, le guerre di Corea e Vietnam hanno stimolato un cambio di percezione, soprattutto grazie al lavoro degli attivisti in favore di tutte le persone disabili.
Tutti i divieti di lavoro ai disabili, come la preclusione della mansione di segretario di ricevimento negli alberghi, sono stati revocati. Le multe e gli arresti della polizia di Chicago nei confronti dei brutti e dei mendicanti cessarono negli anni ’50.
Ma è solo tra gli anni 60 e 70 che vennero emanate leggi atte a proteggere i diritti dei disabili, migliorando anche la fruibilità delle città. E più tardi nel 1990 venne approvato l’Americans with Disabilities Act Federale.
In conclusione
Le ugly laws erano radicate in una visione distorta della bellezza e dell’ideale estetico. Si basavano su pregiudizi e convinzioni discriminatorie.
La disabilità veniva vista come un qualcosa di inaccettabile o imbarazzante per la società, un qualcosa che doveva essere nascosto, sia pure con metodi coercitivi.
In qualche modo, l’ordinanza di Peevey del 1881 restò nella storia come esempio di crudeltà, come un ritorno al medioevo. Fortunatamente, questa legge venne abrogata nel 1974 poiché obsoleta e ingiusta.
Oggi si riconosce il valore di ogni individuo, indipendentemente dalla sua apparenza fisica, e sono state introdotte leggi per proteggere i diritti delle persone con disabilità e garantire l’uguaglianza di trattamento.