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Takanakuy: la violenza per mantenere la pace

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Il Takanakuy non è solo un Festival ma una tradizione popolare delle Ande peruviane. Si svolge annualmente, pensate un po’, il giorno di Natale. È una singolarissima tradizione perché i partecipanti se le danno di santa ragione. E no! Non stiamo parlando di una rissa o di atti di violenza fini a sé stessi, oggi vi racconteremo di una tradizione consolidata e amatissima dagli indigeni della provincia di Chumbivilcas di cui anche il New York Times ha parlato in maniera dettagliata attraverso un bellissimo fotoreportage a cura di Mike Kai Chen.

Takanakuy per la risoluzione delle controversie in un forum pubblico

Come di consueto noi occidentali festeggiamo il Natale riunendoci in famiglia, scambiandoci i doni, preparando bellissimi e buonissimi dolci, a dirla tutta, anche in compagnia di persone che non stimiamo particolarmente a causa di attriti e malumori mai sopiti, mentre dall’altra parte del mondo presso la regione Chumbivilcas vicino alla celebre Cusco, sulle Ande, a 3600 metri si svolge il Takanakuy, in occasione del quale i presenti lottano nel vero senso della parola, per ottenere giustizia e riappacificarsi.

Insomma la risoluzione delle controversie non è affidata esclusivamente ai tribunali dei grossi centri urbani, ma ad una antica tradizione che ha luogo il 25 dicembre in maniera del tutto organizzata con il fine di risolvere rancori, insulti personali e incomprensioni accumulate nel corso dell’anno.

Nell’idioma locale, il quechua, la parola Takanakuy significa letteralmente “quando il sangue bolle” e questo sangue più che bollire, cola copioso dai nasi rotti, dalle mani graffiate e tumefatte nel corso dei combattimenti. Partecipano proprio tutti: uomini, donne, anziani e persino bambini.

Un consolidato spirito di comunità

Il Festival non prevede solo scazzottate da cineteca, ma anche: balli, canti e bevute, profumi e colori tipici del Sud America. Tantissime persone vi partecipano e si accalcano presso le arene per assistere ai combattimenti dei membri della comunità.

Video Fammeco Producciones Chumbivilcas 2017

Tutto ciò dimostra un consolidato spirito di comunità perchè questo festival ha il fine di risolvere i conflitti, rafforzare i legami della comunità e ottenere una pace duratura.

In pratica i membri della comunità hanno la possibilità di tirare fuori tutta la rabbia accumulata nel corso dell’anno e sfogare tutta l’aggressività repressa. Probabilmente questa manifestazione permette alle persone di evitare l’ipocrisia per la quale spesso si vive a contatto con persone indigeste e verso cui si nutrono sentimenti negativi.

L’organizzazione dei combattimenti

Non si tratta certo di una scazzottata senza regole, in effetti l’organizzazione dei combattimenti del Takanakuy somiglia più ad un incontro di arti marziali. Ai combattimenti sono presenti arbitri pronti ad intervenire in caso di cattiva condotta, ci sono regole piuttosto rigide, come il divieto di mordere l’avversario e/o colpirlo quando è a terra. I combattimenti sono molto veloci e durano all’incirca un minuto, ma anche in questa per noi strana tradizione c’è un dulcis in fundo. Ogni combattimento infatti inizia e finisce con un abbraccio, una stretta di mano o la condivisione di un pasto, all’insegna del fair play.