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Perché i gatti rispondono al nostro “Pspsps”?

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Foto di K L da Pixabay

Il gatto, animale elegante, sinuoso ed estremamente vigile. Non ci vuole tanto ad attirare l’attenzione di un gatto ed è per questo che siamo soliti sussurrare Pspsps, nella speranza che i nostri felini ci degnino della loro attenzione.

Ma perché i gatti rispondono al nostro Pspsps?

Questo richiamo è certamente infallibile e oggi vi spieghiamo il perché. Il nostro richiamo riesce sempre ad attirare l’attenzione del nostro micio, perché il segnale acustico che emettiamo, così come le sirene per i cani (seppur con le ovvie differenze) hanno un impatto altamente stimolante.

La spiegazione però è di ordine scientifico e gli esperti hanno espresso alcune teorie piuttosto convincenti che ci spiegano perché i gatti rispondono al nostro Pspsps.

Il ruolo delle frequenze

Le frequenze giocano un ruolo piuttosto importante, i gatti, possono infatti udire i suoni a frequenze più alte rispetto agli esseri umani e quel Pspsps che emettiamo ha evidentemente una frequenza più alta rispetto alla maggior parte dei suoni prodotti dagli esseri umani.

​I gatti possono sentire frequenze fino a 85kHZ, mentre gli esseri umani possono sentire solo 20kHz o inferiori. Ciò rende le orecchie di un gattino più sensibili ai suoni acuti. In quanto tali, sono naturalmente attratti dal suono “Pspsps”.

Ciascun suono viene interrotto da una P, questo è un suono improvviso e distaccato che attira l’attenzione dell’animale. Secondo la Dottoressa Katherine Pankratz, veterinaria comportamentista, il nostro Pspsps ha un suono molto particolare e inusuale rispetto al nostro modo di esprimerci quotidiano e questo attira l’attenzione del nostro amico felino. Ecco perché i gatti potrebbero essere più inclini a indagare da dove proviene.

Il Professor Péter Pongrácz, ordinario di etologia presso l’Università Eötvös Loránd in Ungheria, ha espresso una teoria differente. Secondo lo studioso i vocalizzi striduli dei roditori potrebbero approssimativamente essere associati alle s e ad altri suoni simili che gli esseri umani possono emettere.

Ma secondo il sito Pet Keen, i nostri Pspsps potrebbero richiamare alla mente altri rumori verso cui i gatti i sono molto attenti, come il fruscio delle foglie, il ronzio degli insetti, o ancora il sibilo di una mamma gatta che avverte una situazione di pericolo.

Questo comportamento, non ha necessariamente una matrice atavica, nel senso che è possibile che i gatti rispondano al nostro Pspsps perché semplicemente li abbiamo abituati a farlo. Il vostro gatto infatti potrebbe associare quel suono alle coccole, al cibo o altre attenzioni in generale, ed ecco perché ne risulterebbe attirato.

La radice di questo suono ha radici anglosassoni

Oggi come molti termini di uso comune, anche il richiamo del nostro gatto pare avere radici anglosassoni. Reader’s Digest suggerisce infatti un troncamento dell’espressione Here, Pussy, Pussy, Pussy, reso popolare dal brano “Pussy, Pussy, Pussy”, una canzone degli anni ’30 dei Light Crust Doughboys. Il pezzo scorre ad un tempo talmente veloce tanto da sembrare che la canzone ripeta Pspsps.

Per capire se questa storia sia o meno verosimile, puoi provare a far ascoltare questa canzone al tuo gatto e capire se attira la sua attenzione.

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