La morte di Beethoven è ancora un mistero che affascina tantissimi appassionati di musica e non solo. Le sue sensazionali composizioni avevano e hanno tutt’oggi il potere di catturare ed elettrizzare il pubblico, tanto che possiamo definirlo con assoluta certezza la prima vera rockstar di livello mondiale.
Come ogni rockstar che si rispetti anche il sommo Ludwig vantava una vita privata che ci pone innanzi domande alle quali si cerca ancora oggi di dare una risposta concreta. Ma oggi gli storici, grazie alle analisi del DNA potrebbero essere ad un passo da alcune annose questioni, prima fra tutte la causa della sua nota sordità.
Current Biology, celebre rivista scientifica che si occupa di tutte le aree della biologia, ha pubblicato il contenuto delle analisi delle ciocche di capelli del pianista, giunte intatte fino ai giorni nostri grazie alla conservazione operata dai collezionisti privati. Il suo corpo venne riesumato per ben due volte nel 1863 e nel 1888, con la speranza di ricostruire la sua complicata storia medica.
Il team ha inizialmente analizzato otto campioni di capelli provenienti da collezioni private e pubbliche. Nel corso del lavoro di autenticazione è emerso che due campioni non provenivano affatto da Beethoven, mentre un altro era troppo danneggiato per essere analizzato.
Beethoven diventò sordo all’età di 48 anni
Beethoven soffriva di una perdita di udito che si aggravò con il passare degli anni. L’analisi genetica aveva acceso una speranza circa la comprensione di alcuni aspetti della salute del compositore mai totalmente chiariti. Non si comprese mai il perché della sordità funzionale, né quale fu la causa scatenante.
Si ipotizzò il tifo o il vaiolo contratti nel corso dell’età infantile, ipotesi poi mai dimostrate.
Beethoven provò a curarsi con i rimedi della nonna, come l’olio di mandorle e le sanguisughe, ma non ottenne alcun beneficio. Inoltre le analisi hanno messo in evidenza i problemi gastrointestinali e le malattie del fegato che potrebbero aver avuto un ruolo cruciale nella morte del compositore, scomparso all’età di 56 anni nel 1827.
Dal momento della sua morte, si sono susseguite numerose domande. Quello che invece è certo è che negli ultimi sette anni di vita, il compositore ebbe attacchi di ittero, conseguenza associata alle malattie del fegato. Questo portò alla convinzione generale che Beethoven fosse morto a causa di cirrosi. Si diceva inoltre che fosse un accanito bevitore; ma questa resta pur sempre vox populi.
I campioni di capelli non hanno ancora sfatato i principali dubbi
Grazie ai campioni di capelli di Beethoven, tagliati dalla sua testa 7 anni prima della sua morte, gli scienziati hanno esaminato il suo DNA, impostando dei markers che potessero far emergere le malattie croniche. Gli stessi hanno cosi rilevato che il compositore era predisposto geneticamente alle malattie del fegato e che ebbe una infezione da epatite B.
Circa la sua perdita d’udito, non è stato tuttavia possibile comprendere la causa che lo rese funzionalmente sordo a 48 anni, nessuna indicazione riguardo la causa che determinava i suoi problemi gastrointestinali. Grazie ai markers, vennero escluse l’intolleranza al lattosio e la celiachia.
La relazione extraconiugale del papà di Beethoven
Una delle curiosità più interessanti è che manca una corrispondenza tra il DNA del compositore e quello dei suoi parenti viventi in Belgio, questo potrebbe significare che il padre della famiglia di Beethoven ebbe una relazione extraconiugale.
Prima della propria dipartita Beethoven pregò la sua famiglia di chiedere ai medici di comprendere le cause dei suoi problemi di salute ed oggi la scienza sta facendo il possibile per onorare questa sua ultima richiesta. Si attendono ulteriori analisi del suo genoma e nuovi campioni di capelli che possano portare a risposte esaurienti.