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Youth Iceland: è l’Islanda il Paese più sobrio d’Europa

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Con il progetto Youth Iceland nel giro di vent’anni l’Islanda è diventato il Paese più sobrio d’Europa. Alla fine degli anni ’90, il centro della capitale Reykjavik era ancora considerato un luogo poco sicuro.

Vent’anni fa i giovani islandesi erano tra i maggiori bevitori d’Europa e le strade brulicavano di ragazzini in preda ai fumi dell’alcol.

Record europeo nel consumo di droga e alcol in Europa

Vent’anni fa l’Islanda raggiungeva uno dei peggiori tassi di abuso di sostanze stupefacenti tra gli adolescenti se confrontato con quello di altri paesi europei.

Gli slogan che recitavano la formuletta magica “Basta dire di no!” sembravano non funzionare ed è cosi che il piccolo paese del Nord Europa intraprese un grande esperimento che è riuscito a trasformare le abitudini dei giovani islandesi che oggi sono considerati i più puliti in assoluto secondo uno studio pubblicato su Mosaic Science.

Alla ricerca di un cambiamento radicale

Il programma, soprannominato Youth Iceland, prende spunto dal lavoro del professor Milkman, insegnante di psicologia al Metropolitan State College di Denver.

Come stagista al Bellevue Psychiatric Hospital di New York negli anni ’70, Milkman si era trovato in quello che definiva “l’occhio del ciclone della rivoluzione della droga”. La sua tesi di dottorato esplorò il motivo per il quale alcune persone facessero uso di eroina piuttosto che di anfetamine.

Scoprì che spesso la scelta dipendeva da come le persone erano solite affrontare lo stress

Chi si faceva di eroina ricercava lo stordimento, chi usava anfetamine invece intendeva affrontare attivamente lo stress e questo tipo di stimolazione era fonte di distrazione.

Il lavoro di Milkman ha attirato l’attenzione del National Institute on Drug Abuse, che stava mettendo su un team di ricercatori per comprendere meglio le ragioni della dipendenza.

Milkman ha scoperto che l’alienazione, la depressione o persino la ricerca del brivido potrebbero indurre qualcuno a provare droghe o alcol.

Coloro a cui piaceva usare anfetamine e affrontare attivamente lo stress erano spesso inclini a commettere piccoli reati come il taccheggio, altri invece erano attratti dall’effetto sedativo dato da sostanze come l’alcol, usato per ridurre l’ansia.

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Foto di Mabel Amber, still incognito… da Pixabay

Il primo traguardo fu il Project Self Discovery

Nel 1992, Milkman e un team di ricercatori dopo aver ricevuto un finanziamento di 1,2 milioni di dollari crea il Project Self Discovery. Il programma era rivolto a bambini dai 14 anni in su che pur non avendo bisogno di cure, avevano tuttavia iniziato a cacciarsi nei guai.

Il Project Self Discovery nasce dall’idea di permettere ai bambini di scegliere ciò che vogliono apprendere: boxe, danza, arti marziali, attività artistiche. Hanno anche incluso una Life Skill Class che ha aiutato i bambini a cambiare e migliorare il modo in cui vedevano sé stessi e il modo in cui interagivano con gli altri.

Il lavoro di Milkman applicato sui giovani islandesi

A metà degli anni 90 il lavoro di Milkman attira l’attenzione di un giovane ricercatore della University of Iceland. Il ricercatore si chiese se il programma potesse essere applicato non solo ai ragazzi con problemi legati all’abuso di sostanze stupefacenti, ma anche con quelli che non avevano mai avuto a che fare con le droghe.

All’epoca, il tasso di abuso di sostanze stupefacenti in Islanda rasentava il grottesco: secondo un sondaggio nazionale oltre il 40% degli adolescenti di età compresa tra 13 e 16 anni si era preso una sbronza nell’ultimo mese. Il 25% aveva dichiarato di fumare e il 17% aveva riferito di fare uso di marijuana. L’indagine intendeva anche capire i fattori che contribuivano all’abuso di tali sostanze.

Alcuni fattori che ostacolano l’uso di droghe

Passare un tempo significativo con i genitori durante la settimana, così come la partecipazione ad attività sportive o artistiche tre o quattro volte alla settimana e l’essere seguiti a scuola sono fattori che hanno contribuito a tenere i giovani lontano dalle droghe.

Nasce Youth Iceland la più ambiziosa campagna antidroga

Basandosi su questa ricerca, l’Islanda ha creato il suo programma Youth Iceland, che potrebbe essere considerata la più ambiziosa campagna antidroga portata avanti fino ad oggi a livello europeo.

I giovani islandesi hanno incoraggiato i genitori a partecipare ai colloqui sull’importanza di passare del tempo con i propri figli durante la settimana. I ricercatori hanno anche suggerito ai genitori di tenere i loro figli a casa la sera.

I ragazzi devono sentirsi parte di un progetto

Il governo islandese ha erogato milioni di dollari in nuovi programmi per sport, musica, arte e danza. I bambini dovevano sentirsi parte di un progetto. E dovevano ricercare una euforia naturale, che il Prof. Milkman aveva identificato come il modo più sicuro per prevenire l’abuso di droghe rispetto a semplici slogan.

La Leisure Card per famiglie a basso reddito

Le famiglie a basso reddito che fino a quel momento non avevano potuto permettersi di iscrivere i propri figli a campionati sportivi o lezioni di arte, ricevevano una tessera la Leisure Card da 325 dollari all’anno per partecipare alle attività ricreative insieme ai propri figli.

Il governo ha anche implementato un coprifuoco nazionale: i bambini di età compresa tra 13 e 16 anni non potevano stare fuori di casa dopo le 22:00 durante l’inverno e dopo mezzanotte in estate.

Oggi l’Islanda ha il più basso tasso di abuso di sostanze stupefacenti in Europa

Se nel 1998, prima del progetto Youth Iceland, il 42% dei quindicenni e dei sedicenni secondo i sondaggi ha riferito di essersi ubriacato nell’ultimo mese. Nel 2018, quel numero era sceso al 5%. Quelli che fumano sigarette sono scesi dal 23% al 3%. Una cifra considerevole!

Allo stesso tempo, la percentuale di coloro che trascorrono del tempo con i loro genitori nei giorni feriali è raddoppiata, dal 23% al 46%.

Come riferisce AGI la ricetta islandese non piace all’estero

Nonostante l’ultimo rapporto del Centro europeo per il monitoraggio della dipendenza dalle droghe, certifichi che l’Italia è il paese europeo in cui i ragazzi tra i 15 e i 16 anni fumano, ovvero il 37% contro il 21% della media europea ed un altro 2% consumi alcol in maniera eccessiva, la ricetta islandese sembra funzionare avere appeal solo entro i confini nazionali, nonostante sia nata una organizzazione che si propone di fare consulenza in altri stati esteri per applicare il modello Youth Iceland.