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Wobo: Heineken e la bottiglia mattone per costruire le case

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Nel 1963, Alfred Heineken, il visionario dietro il famoso marchio di birra olandese, ebbe un’idea straordinaria: trasformare una bottiglia di birra in un mattone per costruire case nei paesi più poveri. Innovativa, sostenibile e filantropica, questa iniziativa ha rappresentato un momento epocale nella storia del design nonché della responsabilità sociale d’impresa.

La scintilla dell’ispirazione per Heineken arrivò durante un viaggio ai Caraibi, dove il patròn della società notò due problemi evidenti: la diffusa povertà abitativa e la presenza di grandi quantità di rifiuti di bottiglie di vetro abbandonate. Così iniziò a chiedersi: e se queste bottiglie potessero essere utilizzate per costruire le case?

Il progetto WOBO: bottiglia e mattone

Freddy Heineken collaborò con l’architetto John Habraken per sviluppare il World Bottle o WOBO. Il risultato fu una bottiglia innovativa, progettata specificamente per essere riutilizzata come materiale da costruzione. Il design di WOBO prevedeva bordi e incastri che permettevano di impilarle in modo sicuro e stabile, simili ai mattoncini Lego.

Le bottiglie WOBO furono prodotte in due formati: una da 35 cl e una da 50 cl, entrambe progettate per incastrarsi perfettamente. Le superfici piatte e le scanalature erano state studiate per consentire l’assemblaggio delle bottiglie con il minimo utilizzo di malta, offrendo una soluzione sostenibile e innovativa per la costruzione di abitazioni.

Wobo: un’idea innovativa 

Nonostante la brillante idea e nobile fine, il progetto WOBO non decollò come sperato. Furono prodotte inizialmente solo 100.000 bottiglie e vennero messe su ben poche strutture sperimentali. Una delle prime e più note fu una piccolo capanno nel giardino della residenza di Heineken, utilizzata come prova di concetto.

Il progetto si arenò tra le meglie della divisione marketing di Heineken, con il timore che questo potese danneggiare l’immagine aziendale. Tuttavia Alfred Heineken fece costruire nel suo giardino una itera casa fatta con il Wobo.

Non solo la paura di un danno di immagine ma anche le difficoltà logistiche e i costi di produzione, insieme alla complessità di distribuire le bottiglie nei Paesi in via di sviluppo, ostacolarono la diffusione su larga scala di questa innovazione. Inoltre, l’industria della birra e delle bevande non era probabilmente pronta ad adottare un cambiamento così radicale nei materiali di imballaggio e nella gestione dei rifiuti.

L’Eredità del progetto

Anche se il progetto WOBO non è riuscito a raggiungere il successo commerciale sperato, è doveroso ricordare questa idea audace e innovativa, anche perché oggi il concetto di riutilizzo creativo dei materiali di scarto è più che mai florido e ha ispirato generazioni di designer, architetti e ambientalisti. 

Il WOBO è ora considerato un precursore delle moderne pratiche di sostenibilità e riciclo. La sostenibilità è diventata una priorità globale, l’idea di Alfred Heineken di trasformare una bottiglia di birra in un mattone per costruire case risuona tutt’oggi con rinnovata rilevanza.

La responsabilità sociale d’impresa può andare di pari passo con l’innovazione. Questa visione pionieristica ha aperto la strada a nuove forme di pensiero sostenibile e ha contribuito a gettare le basi per un futuro in cui il design e l’industria possono lavorare insieme per creare un mondo più equo.

Oggi più che mai la crisi abitativa e la gestione dei rifiuti rappresentano temi urgenti, l’eredità di Heineken e del suo WOBO ci ricordano che la soluzione può essere trovata guardando oltre l’ovvio sperimentando con coraggio e creatività.