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We Are the World: spegne le candeline l’inno alla solidarietà

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Screenshot Video Ufficiale

We are the World compie 39 anni! Era il 28 gennaio 1985, quando un gruppo di artisti straordinari si riunì sotto il nome USA for Africa per registrare una canzone destinata a cambiare il volto della musica e dell’attivismo sociale. Non è solo un brano, ma un inno di solidarietà, un capolavoro artistico e un catalizzatore economico senza precedenti.

We are the World: composizione e contesto

La A&M Recording Studios di Los Angeles fu il palcoscenico di questo incontro epocale. Le menti dietro questo progetto rivoluzionario erano quelle di Herry Belafonte, del produttore Ken Kragen, Quincy Jones e Bob Geldof. Quest’ultimo aveva dato vita qualche tempo prima, nel 1984 ad un altro progetto simile chiamato Band Aid composto da cantanti britannici. Il pezzo intitolato Do They Know It’s Christmas? raccolse diversi milioni di sterline.

Belafonte essendo celebre anche come attivista e avendo assistito in prima persona all’orrore della fame che perseguitava l’Etiopia, non accettava l’idea che gli artisti afroamericani non avessero ancora buttato giù un progetto a sostegno dell’Africa! Così contattò Ken Kragen che suggerì di coinvolgere tutti gli artisti più cool del momento. La composizione del pezzo venne affidata a due giganti, come il re del pop Michael Jackson e a Lionel Richie (che quell’anno avrebbe condotto gli American Music Awards e fatto incetta di premi, per poi dopo andare direttamente allo studio A&M a dedicare anima e cuore al progetto USA for Africa) sotto la guida di un altro mostro sacro, Quincy Jones!

La loro collaborazione portò alla creazione di un inno di solidarietà destinato a trasformare la tragedia umanitaria in un messaggio di speranza.

Il brano nacque come risposta alla fame che affliggeva l’Africa, in particolare l’Etiopia (nonostante ad oggi la situazione dell’Etiopia non sia certo rosea). L’idea di unire le forze degli artisti più influenti del momento per una causa nobile, divenne realtà quando la tragedia umanitaria si impose all’attenzione globale

Non solo una line up ma un dream team! 

Potremmo definirlo un dream team, al brano infatti, parteciparono figure eminenti del panorama musicale internazionale tra cui il “Boss” Bruce Springsteen, Stevie Wonder, Ray Charles, Bob Dylan, Cyndi Lauper nel pieno della sua carriera solista, in seguito fallimento con i Blue Angel, la leggendaria Tina Turner, Billy Joel, Diana Ross, Kenny Rogers, Willie Nelson Huey Lewis e altre icone!

L’ecletticità degli artisti coinvolti riuscì ad amplificare l’impatto emotivo e universale del brano. La fusione di queste voci creò armonie straordinarie, mentre le performance soliste di artisti come Stevie Wonder, Bruce Springsteen, Ray Charles e Steve Perry hanno lasciato un’impronta indelebile.

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Elenco Artisti Partecipanti

Un successo incredibile 

Il brano non fu solo un successo musicale, ma anche un trionfo commerciale. Il singolo fu lanciato il 7 marzo 1985 in 800 mila copie che andarono presto a ruba, divenendo rapidamente un fenomeno mondiale, raggiungendo la vetta delle classifiche in numerosi Paesi. Nessuno percepì alcun compenso, nemmeno i cameramen!

Negli USA vendette 7,5 milioni di copie e la canzone inserita nell’album omonimo circa 3 milioni di copie

Insomma il brano vendette milioni di copie e le entrate generate furono destinate all’organizzazione benefica USA for Africa, fondata per sostenere gli sforzi di soccorso in Africa.

Impatto sociale ed economico

La canzone non solo raccolse fondi di estrema importanza per combattere la fame (circa 100 milioni di dollari) ma favorì la consapevolezza globale circa la necessità di rispondere alle crisi umanitarie. 

L’unità dimostrata dagli artisti coinvolti nel progetto, quanto la musica potesse fungere da mezzo di cambiamento sociale. Le donazioni derivanti dalla vendita del singolo mostrarono quanto l’industria musicale, potesse partecipare non solo come business ma anche come forza positiva nell’affrontare le sfide globali.

Perchè la gente ama questo brano?

La bellezza intrinseca del pezzo risiede nella sua capacità di fondere stili diversi in un’armonia coesa. Le stupende e caratteristiche voci degli artisti, le brillanti armonie e l’arrangiamento magistrale, contribuirono a creare una melodia che andava oltre la sua funzione benefica, diventando un capolavoro intramontabile e tutt’oggi amatissimo.

La magia di We Are the World non si esaurisce nel suo scopo altruistico. La canzone ha saputo toccare il cuore delle persone, ha ispirato speranza e il desiderio universale di un mondo più giusto. Un pezzo senza tempo che continua a risuonare nel cuore di milioni di persone in tutto il mondo.

Possiamo definirla un monumento alla generosità umana, una dichiarazione d’amore per l’umanità, un trionfo della musica che ha superato il tempo. Ha saputo influenzare il panorama musicale contemporaneo, ma anche il modo in cui uniamo le forze per il bene comune.

Un testamento della potenza della musica nel creare connessioni umane e nell’ispirare azioni positive.

There’s a choice we’re making
And we’re saving our own lives
It’s true we’ll make a better day, just you and me

Il making of di We are the World è su Netflix

Il making of di We are the World è tra i documentari musicali più incredibili che abbia mai visto, non solo per l’affetto che mi lega a questo pezzo. Netflix ha pensato bene di mandare tra le sue proposte questo docufilm veramente incredibile dove si possono scorgere i momenti di ilarità, le debolezze, le indecisioni, le paure, l’animo, gli errori delle star che appaiono più umane di quanto il grande schermo sia solito farci credere. 

Lasciate l’ego fuori dalla porta è la scritta che si trovava fuori dallo studio. E così fu! La maggior parte delle star presenti erano reduci dalla premiazione agli American Music Awards, (o date di tour ancora in corso come Springsteen) dei quali Lionel Richie è stato lo spumeggiante presentatore.

Emerge la figura di Lionel Richie appassionato, amorevole e fantastico mediatore, trascinatore e artista di serie A con un tasso di umiltà da fare invidia! 

Ma non voglio spoilerare la bellezza di questo making of e dunque spero che anche voi possiate vederlo e godervelo al 100% come una sorpresa.