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Vaccinare gli animali contro il Covid-19 è davvero necessario?

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Foto di Andrea Bohl da Pixabay

E’ opportuno vaccinare gli animali contro il Covid-19? È la domanda che ci siamo fatti un po’ tutti all’inizio della pandemia e anche gli esperti hanno esposto le loro preoccupazioni in merito. Attualmente non ci sono elementi che supportino la tesi per la quale gli animali svolgano un ruolo significativo nella diffusione del virus e che ci sia un reale pericolo per la salute pubblica.

Tuttavia le infezioni sono state confermate in varie specie animali in tutto il mondo incluso nei cani, nei gatti, nelle scimmie e nei visoni. Per affrontare queste infezioni gli scienziati stanno studiando dei vaccini destinati a determinate specie animali.

Vaccinare gli animali è davvero necessario?

Finora ciò che sappiamo proviene da rapporti e studi eseguiti su piccola scala, dunque non è possibile dare una risposta certa in merito. Tuttavia è stato segnalato che un piccolo numero di cani e gatti è stato infettato in diversi Paesi. Come si legge su questo articolo della BBC il primo caso di gatto positivo al test nel Regno Unito è stato confermato lo scorso luglio e la notizia aveva riecheggiato su numerosi media.

In quel periodo il direttore veterinario Christine Middlemiss sosteneva che questo costituiva un evento piuttosto raro, perché gli animali infettati mostravano solo lievi segni clinici e si riprendevano nel giro di pochi giorni. Secondo i veterinari non c’è rischio per i proprietari di essere contagiati dai propri animali domestici.

Gorilla positivi negli Zoo

Pare che una tigre nello zoo del Bronx a New York rappresenti il primo caso di animale infettato da Covid-19. I gorilla invece sono tendenzialmente esposti e vulnerabili alle stesse malattie respiratorie contratte dagli esseri umani.

Nello zoo di San Diego in California alcuni gorilla sono risultati positivi al virus. Si sospetta che gli animali si siano ammalati dopo essere entrati in contatto con un guardiano dello zoo che aveva il Covid-19. Pare che i gorilla siano guariti dopo aver sofferto di lievi sintomi per pochi giorni. Tuttavia la preoccupazione è ben giustificata anche perché vi sono specie di gorilla presenti nello zoo di San Diego considerati a rischio estinzione.

Epidemia nei visoni in Danimarca

Il virus si è rivelato un problema abbastanza serio per quanto riguarda i visoni. In  Danimarca si è infatti verificata la più grande epidemia che abbia mai colpito i visoni e che ha portato le autorità del Paese scandinavo ad ordinare l’abbattimento di milioni di animali, al quale ha corrisposto la totale serrata dell’industria fino al 2022. In questo caso vaccinare gli animali è di fondamentale importanza.

 Vaccinare gli animali domestici è necessario?

Vi sono opinioni divergenti circa questo tema. Gli scienziati sostengono che i cani e i gatti non svolgono un ruolo determinante nella trasmissione del virus agli esseri umani, dunque è in dubbio la necessità di vaccinarli, o perlomeno non rappresenta attualmente una urgenza.

In generale non vaccinare il proprio cane contro il Covid-19 al momento non metterebbe a rischio la salute pubblica. Quanto ai visoni invece, gli scienziati concordano sul fatto che data la suscettibilità del visone al Covid-19, è opportuno sviluppare un vaccino ad hoc per questa specie.

Rischio di estinzione per i gorilla

Secondo gli esperti il gorilla è una delle specie più vulnerabili e come abbiamo detto il Covid-19 potrebbe contribuire a portare alcune specie sull’orlo dell’estinzione. Anche se per ora l’impatto sulle grandi scimmie è stato limitato, l’abbattimento di visoni in Danimarca fa riflettere e mostra quando sia reale il rischio di una trasmissione incontrollata anche tra le popolazioni animali.

Qualora il virus si diffondesse tra gli animali, potrebbero emergere nuove mutazioni della malattia secondo quanto sostengono gli esperti, varianti che potrebbero risultare resistenti ai vaccini attualmente in fase di lancio in tutto il mondo.

Dunque come affermano i ricercatori in un editoriale per la rivista Virulence non è impensabile che la vaccinazione di alcune specie animali si renda necessaria per frenare l’avanzata dell’infezione.

Le mutazioni negli animali potrebbero riproporsi nella popolazione umana con un aspetto piuttosto diverso…

Secondo quando riferisce alla BBC Kevin Tyler, capo redattore di Virulence

Dunque una nuova variante che potrebbe rappresentare un grosso problema in futuro, è per questo che oggi il migliore modo per affrontare il rischio potrebbero essere proprio i vaccini. Tuttavia secondo lo stesso Tyler sarà abbastanza improbabile che gli animali domestici vengano vaccinati in massa nel prossimo futuro.

Nuovi vaccini per gli animali in fase di ricerca e sviluppo

In Russia i ricercatori affermano di aver ottenuto l’approvazione dallo Stato per la produzione di massa di un vaccino. Il dottor Rosselkhoznadzor a guida dell’ufficio controllo veterinario del Paese ha affermato di aver testato da ottobre un vaccino su cani, gatti, visoni, volpi e altri animali, chiamato Carnivak-Cov.

Tutti gli animali vaccinati hanno sviluppato gli anticorpi contro il coronavirus nel 100% dei casi

Konstantin Savenkov vice di Rosselkhoznadzor

Un altro vaccino invece viene dagli Stati Uniti ed è stato sviluppato dalla società farmaceutica veterinaria Zoetis, che a sviluppato una iniezione per animali già lo scorso anno dopo che un cane è risultato positivo al Covid-19 ad Hong Kong. Il vaccino è stato ritenuto sicuro per cani e gatti ma poi si è presentata l’opportunità di testarli sui gorilla contagiati allo zoo di San Diego. Quattro oranghi e cinque bonobo sono stati vaccinati con Zoetis e non hanno avuto reazioni avverse.

Ad ogni modo la ricerca continua il suo lavoro per lo sviluppo di formule specifiche destinati alle diverse specie animali.