La storia dell’abbronzatura ha radici antiche quanto l’Occidente stesso. Secondo alcune antiche culture come quella romana, la “tintarella” era appannaggio delle classi rurali, che svolgevano un duro lavoro nei campi. Non si trattava certo di tintarella da spiaggia, ma della proverbiale abbronzatura da muratore, diremmo oggi.
Ed è proprio nell’antica Roma che si accentuano le differenze tra i patrizi e i plebei. I primi avevano un tipo di pelle candida, che contraddistingueva chi non aveva necessità di lavorare per sopravvivere, molto spesso chi era già ricco e dedito alla crapula.
Anche le opere d’arte del tempo parlano chiaro, perché questo canone era un elemento che accomunava i dipinti delle più eminenti figure sia divine che religiose, nonché i membri delle case regnanti sempre raffigurati con carnagioni bianchissime.
La vitamina D e la Rivoluzione Industriale
Ma se all’epoca dei Romani non si conoscevano gli effetti benefici e nefasti del sole, molto più tardi nel XX secolo e precisamente nel 1903 il Premio Nobel Niels Ryben Finsen dimostrò come la luce solare potesse essere utile a curare alcune malattie che scaturiscono appunto dalla carenza di vitamina D. Oggi come tutti sappiamo è proprio il sole che favorisce l’assorbimento della Vitamina D.
Ma il taglio netto con il passato si ha con la Rivoluzione Industriale. Cambiano usi e costumi, le campagne vengono abbandonate in favore della città, di quei distretti industriali che fagocitano l’uomo moderno. Uomini non più contadini ma inglobati dalle fabbriche.
Nascono i nuovi ricchi, imprenditori e borghesi che non provengono dal mondo aristocratico. Si sviluppa il turismo che non è più soltanto una esperienza formativa, ma un vero e proprio divertimento. Ed è qui che cambia anche la percezione della tintarella, vista oggi come un lusso che può concedersi chi non lavora, oppure chi si gode le ferie adagiato sul bagnasciuga, con un bel mojito tra le mani!
La storia dell’abbronzatura dai Romani a Coco Chanel
Come abbiamo visto la storia dell’abbronzatura ha avuto diverse interpretazioni culturali e sociali. Ma è durante il XX secolo che la tintarella è diventata una tendenza popolare.
Nel 1923, la mitologica Coco Chanel è stata una delle prime celebrità a rendere la pelle abbronzata “alla moda” dopo essere tornata dalle vacanze con un’abbronzatura, diciamo accidentale.
La sua esposizione al sole era stata riportata dai media come un segno di salute e successo, così molte persone iniziarono a cercare di ottenere lo stesso effetto. Non solo le sue clienti ma anche la gente comune cercava di emularla, questo fece sì che la tintarella divenisse un vero e proprio must have.
Un taglio netto con il passato: il simbolo del nuovo benessere
Un qualcosa di irrinunciabile soprattutto a partire dagli anni ’50 con l’arrivo dei viaggi turistici al mare e l’introduzione delle lampade solari negli anni ’70. Negli anni 80 i solarium erano sparsi un pò ovunque e in tanti decisero di acquistare lampade per conservare l’abbronzatura per tutto l’anno. Oggi abbiamo addirittura creme autoabbronzanti.
Sia il Cinema, che la TV hanno contribuito a far diventare la tintarella uno status symbol, con le star dalla pelle ambrata presso località turistiche da sogno, immagini di luoghi tropicali che hanno svegliato in noi comuni mortali il desiderio di conquistarci le nostre meritate vacanze.
Aristotele non sosteneva forse che lo scopo del lavoro è quello di guadagnarsi il tempo libero? E così l’abbronzatura si trasforma nel simbolo del nuovo benessere.
Il corso della storia dell’abbronzatura cambiò al termine del XX secolo, quando gli esperti iniziarono a mettere in guardia riguardo i pericoli di un’eccessiva esposizione ai raggi UV, poiché è stato dimostrato che può portare a problemi come:scottature, invecchiamento precoce della pelle, rischio di melanomi.
Di conseguenza, l’industria cosmetica ha iniziato a sviluppare creme solari e prodotti abbronzanti che permettessero alle persone di ottenere un aspetto abbronzato in modo più sicuro.
Oggi, l’abbronzatura è ancora considerata da molte persone come un segno di bellezza e salute, ma c’è anche una maggiore consapevolezza dei rischi legati all’esposizione eccessiva ai raggi UV. Pertanto, è fondamentale proteggere la pelle con creme solari e limitare l’esposizione al sole per mantenere una pelle sana e ridurre il rischio di danni alla salute.