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Il successo internazionale del Black Friday

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Foto di Husnu Atilla da Pixabay

Il successo internazionale del Black Friday è il risultato di una combinazione di fattori culturali, commerciali e promozionali che hanno creato l’opportunità di acquistare a prezzi ultra vantaggiosi, generalmente durante la stagione degli acquisti natalizi.

Negli States l’89% dei consumatori viene coinvolto negli acquisti e gli americani passano spesso le giornate in maniera compulsiva, assiepati fuori dalle varie catene di negozi per accaparrarsi i prodotti al prezzo più vantaggioso, diciamo che sono pronti a tutto pur di fare un affare e queste sono le immagini alle quali siamo abituati ad assistere da anni.

Il Black Friday ha avuto origine negli Stati Uniti ed è tradizionalmente il giorno successivo al Giorno del Ringraziamento, che in soldoni segna l’inizio della stagione degli acquisti natalizi.  Le aziende offrono sconti significativi per attirare i consumatori nelle loro attività commerciali. Questi sconti possono essere così attraenti da spingere i consumatori a fare acquisti che altrimenti potrebbero rimandare. In pratica si viene sottoposti a una sorta di braccio di ferro con la propria scala dei bisogni.

Il successo internazionale del Black Friday si inserisce in questo clima di festa e generosità con la possibilità di prezzi vantaggiosi durante un periodo in cui i consumatori sono già propensi a fare acquisti.

Il successo nei vari Paesi

Ogni paese ha le proprie peculiarità culturali e dunque la sua affluenza. Una società di consulenza sui prezzi con sede negli States, la Simon-Kucher & Partners afferma che il 77% delle persone residenti in paesi al di fuori degli Stati Uniti partecipa ai saldi dello shopping del Black Friday, rispetto all’89% dei residenti negli Stati Uniti. Questi dati sono frutto del recente Holiday Shopping Study, che ha intervistato 20.500 consumatori in 23 Paesi.

Dal Giappone ci si aspetta un tasso di partecipazione del 43% durante il Black Friday, mentre da: Tailandia, Brasile ed Emirati Arabi Uniti si aspettano tassi di partecipazione più vicini a quelli degli Stati Uniti (circa il 90%).

I tassi di partecipazione sono tendenzialmente più bassi per un fattore culturale perché queste aree hanno già le loro grandi giornate di shopping. Ci sono alcuni grandi Paesi, come la Cina, in cui l’esistenza di importanti giornate promozionali come la Giornata dei Singles in Giappone limita la portata del Black Friday, soprattutto perché cade a novembre e più precisamente l’11. Inoltre particolari ricorrenze come San Valentino o la festa della mamma generano più attesa del Black Friday e questo si ripercuote anche sugli acquisti. 

Le origini del Black Friday

Il fenomeno del Black Friday iniziò nel 1924 dopo la prima parata del Giorno del Ringraziamento di Macy’s, che stabilì in via ufficiosa che il giorno dopo il Ringraziamento sarebbe stato da quel momento in poi, anche quello dell’inizio dello shopping natalizio. 

Negli anni ’60, gli agenti della polizia dell’area metropolitana di Filadelfia notarono che masse di persone per si riversavano per le strade alla ricerca di regali natalizi o che seguivano l’annuale l’Army-Navy Game e soprannominarono questo affollamento con l’accezione negativa di “Black Friday”.

La giornata prese un significato diverso negli anni 80, perché il Black Friday era considerato come un giorno di grandi profitti per i rivenditori, quindi gli stessi erano “in the black” che in inglese significa essere in attivo.

Mentre negli anni ’90, troviamo invece quelle immagini alle quali siamo abituati, con le persone che si accamparono di fronte ai negozi durante la notte, per concludere il proprio affare, dai videogames, alle TV maxi schermo, fino ai giocattoli e ai must have di ogni stagione.

L’entusiasmo per questo evento crebbe così tanto da diventare una vera e propria mania all’inizio degli anni 2000, cosicché gli eventi di vendita si insinuano sempre prima, iniziando poche ore dopo la cena della notte del Ringraziamento. Ma la follia e il caos nei centri commerciali (inclusa la morte di un dipendente Walmart che è stato calpestato dalla folla nel 2008) hanno indotto molti a iniziare a evitare lo shopping del Black Friday nei negozi per via delle frequenti risse.

La crescita dello shopping online

Più tardi in corrispondenza dell’aumento della velocità della banda, lo shopping online divenne più popolare, virale oserei dire. 

Nel 2005 nacque il Cyber Monday (il giorno dopo il fine settimana del Ringraziamento), che oggi è il giorno di shopping più importante del periodo festivo. In particolare, la situazione del commercio online si fece critica durante pandemia, con gli acquirenti che persero ben 10,8 miliardi di dollari durante il Cyber Monday del 2020, seguiti da 10,7 miliardi di dollari nello stesso giorno del 2021.

A tutti piace risparmiare e il vero impulso al successo internazionale del Black Friday è stato il suo passaggio da un evento di shopping nei negozi fisici, a uno con un’enorme presenza online.

I grandi rivenditori come Walmart e Amazon, sono stati senza dubbio i principali attori dell’espansione del Black Friday, grazie alle loro opzioni di spedizione gratuite o a basso costo. 

Nel Regno Unito, il Black Friday ha iniziato a guadagnare terreno nel 2010 (Amazon ha introdotto la giornata nel Regno Unito quell’anno), e altri Paesi hanno seguito un percorso simile. Nel 2016, la spesa per il fine settimana del Black Friday nel Regno Unito ammontava a 7,28 miliardi di sterline.

È probabile il successo internazionale del Black Friday continui a crescere, ma l’entusiasmo negli altri paesi del mondo è ancora ben lontano da quello riscontrato negli Stati Uniti, dove il numero di consumatori interessati ai saldi del Black Friday è ancora molto maggiore, cresce seppure gradualmente anche in Italia, dove a causa degli effetti dell’inflazione, paradossalmente si acquista di più