Il Centro Sclerosi Multipla dell’Ospedale Binaghi di Cagliari rischia di essere riconvertito come ospedale generico. Nel concreto quattromila persone con la sclerosi multipla si ritroverebbero da un giorno all’altro senza adeguata assistenza in ragione di una riconversione dei reparti.
La preoccupazione di queste ore è giustificata in seguito all’annuncio di qualche giorno fa del Presidente della Regione Sardegna Christian Solinas benché dall’ATS non giungano al momento notizie o smentite ufficiali e non sia per ora chiaro come verrebbe trasformato l’Ospedale.
Centro sclerosi multipla riconversione in presidio Covid-19?
Le persone affette da sclerosi multipla in Sardegna sono circa settemila ed almeno quattromila possono contare sull’efficienza del Centro Clinico dell’Ospedale Binaghi di Cagliari, polo di eccellenza nazionale e riferimento per migliaia persone con la sclerosi multipla.
Sarebbe prevista una riconversione dei reparti che come si legge dalle pagine del comunicato stampa firmato AISM che rischierebbe di lasciare improvvisamente senza assistenza migliaia di persone.
Il problema è serio e se il centro chiudesse temporaneamente sarebbe una catastrofe, ma qualora rimanesse aperto sarebbe assolutamente rischioso condividere gli spazi con i malati di Covid-19 posto che la SM è una malattia che mette alla prova il sistema immunitario.
La SM è una patologia degenerativa e i pazienti che ne sono affetti devono essere costantemente monitorati, sottoposti a terapie e riabilitazioni continue che indeboliscono il sistema immunitario. Chiudere il centro o riconvertirlo sarebbe un duro colpo per tutte le persone affette da SM che vedrebbero accelerare il corso della malattia.
Su vistanet.it la testimonianza di Carlotta 33 anni,
“Io sto facendo una terapia con un nuovo farmaco e fortunatamente la prima infusione l’ho fatta due settimane fa ma ci sono persone che l’hanno pianificata il mese prossimo, non so proprio come farebbero se il Centro chiudesse”.
Un quadro delicato in cui la seconda ondata di Covid-19 sta mettendo a dura prova il comparto delle patologie croniche, è tuttavia impensabile che la sclerosi multipla e altre malattie degenerative vengano oggi messe in secondo piano.
Da questo link è possibile leggere la lettera aperta rilasciata da AISM.