Il gioco è sempre stato parte della quotidianità per gli uomini e di conseguenza, proprio per questo suo ruolo, ha da sempre affascinato gli artisti, diventando soggetto di numerose opere che ne esplorano le diverse sfaccettature. Dai giochi infantili alle scene di gioco d’azzardo vero e proprio, l’arte ha immortalato momenti ludici, offrendo uno spaccato delle società e delle epoche rappresentate.
All’interno dell’opera Giochi di bambini di Pieter Bruegel il Vecchio (1560) si ha la raffigurazione dei giochi più praticati dai bambini nel corso del XVI secolo. Si ritrova al Kunsthistorisches Museum di Vienna ed è fondamentale perché all’interno del dipinto si possono riscoprire circa ottanta giochi differenti, un eccezionale spaccato dei giochi d’infanzia dell’epoca.
Un capolavoro tra tensione e inganno
Anche la pittura di Caravaggio si è misurata con il gioco, nello specifico nell’opera I bari (1594-1595). L’opera oggi si trova al Kimbell Art Museum di Fort Worth, a Dallas. L’autore rappresenta una partita a carte tra due giovani, uno dei quali, con la complicità di un anziano, cerca di imbrogliare l’altro.
Paul Cézanne e l’introspezione ne “i giocatori di carte”
L’opera evidenzia la tensione e l’inganno spesso associati al gioco d’azzardo e mette in luce le dinamiche psicologiche che intercorrono tra i personaggi. Questo passatempo si ritrova anche nei Giocatori di carte di Paul Cézanne (1890-1895): in questa serie di dipinti (in tutto 5), Cézanne raffigura uomini assorti in una partita a carte.
L’artista si concentra sull’introspezione dei giocatori, trasmettendo un senso di calma e concentrazione, lontano dall’agitazione tipica del gioco d’azzardo. Il Courtauld Institute of Art di Londra ne ospita uno, gli altri si trovano al Metropolitan Museum di New York, al Museo d’Orsay di Parigi e nella collezione privata della famiglia reale del Qatar (che ha pagato il quadro la cifra record di 250 milioni di dollari).
Tensione e speranza al tavolo verde
Si cambia gioco nell’opera di Edvard Munch intitolata Al tavolo della roulette a Monte Carlo (1892), oggi visibile al museo a lui dedicato a Oslo. Si tratta di un gioco già allora molto popolare, che è riuscito a mantenere una sua diffusione anche nei decenni successivi, fino ai giorni nostri: le stanze della roulette online sono note anche oggi nelle vari app e siti di gioco virtuale. In quest’opera l’autore rappresenta una scena ambientata in un casinò di Monte Carlo, dove diversi personaggi sono raccolti attorno al tavolo della roulette. L’opera trasmette l’atmosfera carica di tensione, e speranza, tipica dei luoghi dedicati al gioco d’azzardo.
Il gioco infantile nell’arte: simbolo di innocenza
L’arte, tuttavia, non si sofferma solo sul gioco d’azzardo, anzi. In Giocatori di scacchi di Honoré Daumier (1863) si ha la rappresentazione di due uomini immersi in una partita a scacchi. L’opera, visibile al Petit Palais di Parigi, evidenzia la concentrazione e la strategia richieste dal gioco e sottolinea l’intensità del momento. Numericamente maggiori sono però le opere che ritraggono i giochi per l’infanzia come nel celebre Bolle di sapone di Jean-Baptiste-Siméon Chardin (1734), oggi visibile al MET di New York.
L’autore raffigura un giovane intento a soffiare bolle di sapone; ciò simboleggia la fugacità della vita e al contempo l’innocenza dell’infanzia e utilizza il gioco come metafora esistenziale. L’elenco però potrebbe continuare con Bambina con la bambola di Berthe Morisot (1884). La pittrice, unica donna insieme a Mary Cassat ad essere qualificata come impressionista, dipinge una bambina intenta a giocare con la sua bambola. Oggi il dipinto non è visibile nei musei perché inserito in una collezione privata.