Un capolavoro senza E; Ma di cosa stiamo parlando? Pochi testi possono vantare l’originalità e l’ingegno di Gadsby, un romanzo scritto nel 1939 da Ernest Vincent Wright (nomen omen?)
Questo libro, che a prima vista potrebbe sembrare un’opera ordinaria, nasconde invece un’impresa linguistica molto particolare: è stato scritto interamente senza l’utilizzo della lettera “E”, tranne che nell’introduzione e in una nota finale.
Composto da circa 50.000 parole, Gadsby appartiene alla categoria dei lipogrammi, un particolare tipo di testo in cui l’autore evita volontariamente l’uso di una o più lettere dell’alfabeto. In questo caso, Wright si è imposto una restrizione apparentemente insormontabile: evitare l’uso della lettera E, che compare frequentemente non solo nelle parole comuni in inglese, ma anche in coniugazioni verbali e articoli.
Un capolavoro senza E, una sfida creativa oltreché tecnica
La sfida di scrivere un romanzo senza E va oltre l’ambito della semplice scrittura: si tratta di un’impresa di resistenza creativa e di padronanza tecnica. Wright si trovava a dover riscrivere frasi intere, riformulare idee, e ricorrere a sinonimi e perifrasi in modo da aggirare l’uso di una lettera che, nelle conversazioni quotidiane, appare quasi inevitabile. È facile immaginare che molte delle strutture linguistiche abituali risultassero inutilizzabili, costringendo l’autore a reinventare il proprio modo di scrivere.
Per esempio, Wright evita parole come the, he, she o be, che normalmente costituirebbero la spina dorsale di molti testi. Questa limitazione conferisce al romanzo uno stile particolare, a tratti arcaico, ma che sorprendentemente riesce a mantenere una coerenza narrativa e una fluidità stilistica.
La trama di Gadsby
Pur essendo ricordato principalmente per la sua forma, Gadsby ha anche una trama che merita attenzione. La storia ruota attorno a John Gadsby, il protagonista, che si impegna a salvare la propria città dalla decadenza. Con l’aiuto di un gruppo di giovani, Gadsby porta avanti una serie di progetti per rivitalizzare la comunità e promuovere il progresso sociale e culturale. L’assenza della lettera E non intacca lo sviluppo della trama, che rimane semplice ma ben strutturata, con temi che toccano la responsabilità civica e l’impegno collettivo.
Un’impresa trascurata
Nonostante l’eccezionale impresa tecnica, Gadsby il capolavoro senza E, è rimasto per lungo tempo nell’ombra, senza mai raggiungere una notorietà significativa. Nel 1939, il libro non ebbe un grande successo commerciale e fu quasi dimenticato dalla critica letteraria dell’epoca. Alcuni attribuiscono questo insuccesso proprio alla natura sperimentale del testo, che, seppur interessante da un punto di vista linguistico, potrebbe aver reso difficile l’identificazione emotiva con i personaggi e la storia.
Inoltre, una leggenda metropolitana narra che una parte della tiratura iniziale fu distrutta durante un incendio, riducendo così ulteriormente la diffusione del romanzo.
Un’ispirazione per il futuro
Oggi, Gadsby, il capolavoro senza E è considerato un’opera cult nel mondo della letteratura sperimentale e continua a essere studiato da linguisti e appassionati di scrittura creativa. Wright, con la sua sfida personale, ha dimostrato come i limiti possano essere in realtà una fonte di ispirazione anziché di ostacolo, e che anche le restrizioni più rigide possano dare vita a opere innovative e originali; un’idea semplice, ma rigorosa, che ha sfidato le convenzioni.