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Sei italiani incarcerati in Venezuela: la richiesta di aiuto al Governo italiano

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Manifestazione per la liberazione degli italiani detenuti ingiustamente in Venezuela

Sei italiani incarcerati senza accuse concrete nelle prigioni di Nicolás Maduro in Venezuela continuano a rappresentare un grave problema irrisolto per le autorità italiane. Nonostante l’attenzione mediatica generata dal caso di Cecilia Sala, la situazione di questi cittadini rimane drammatica.

Tra i detenuti si trovano personalità di rilievo come Americo De Grazia, ex deputato calabrese, e Biagio Pilieri, giornalista e dirigente politico siciliano. Al loro fianco ci sono altri connazionali, tra cui Daniel Echenagucia Vallenilla e Margarita Assenza, mentre un sesto nome non è stato ancora confermato ufficialmente.

La denuncia di Marinellys Tremamunno

A far luce sulla vicenda dei sei italiani incarcerati è Marinellys Tremamunno, giornalista italo-venezuelana e presidente dell’associazione “Venezuela: la piccola Venezia” APS. Tremamunno sottolinea come sia difficile ottenere informazioni precise dalle autorità italiane, rendendo fondamentale il dialogo diretto con le famiglie dei detenuti.

Secondo la giornalista, il diritto alla protezione degli italiani all’estero deve essere garantito, indipendentemente dalla doppia cittadinanza, come previsto dall’articolo 3 della Costituzione italiana. Tuttavia, da mesi, i familiari non hanno alcuna notizia diretta sui loro cari, nemmeno riguardo alle loro condizioni di salute.

Le richieste al Governo italiano per la liberazione dei sei italiani incarcerati

Dal luglio 2024, il regime venezuelano ha intensificato la repressione, portando a oltre 2.400 arresti arbitrari, molti dei quali includono cittadini con doppia cittadinanza. Secondo l’ONG Foro Penal Venezolano, al 15 gennaio 2025 risultano ancora detenuti 1.687 prigionieri politici, tra cui più di 150 persone con doppia nazionalità.

Le famiglie dei sei italiani detenuti chiedono:

  • Una visita consolare immediata per verificare lo stato di salute e ottenere prove di vita.
  • La liberazione immediata dei prigionieri e il loro ritorno in Italia in condizioni di sicurezza.
  • Una presa di posizione netta contro la discriminazione verso i cittadini con doppia cittadinanza.
Un appello alla diplomazia italiana

Secondo Tremamunno, il regime venezuelano utilizza la detenzione arbitraria di cittadini stranieri come leva diplomatica, cercando riconoscimenti o concessioni politiche in cambio della liberazione dei prigionieri. Il governo Meloni, da sempre critico verso Maduro, è invitato a trovare una soluzione senza compromettere la vita degli italiani detenuti.

Non possiamo permettere che la situazione dei nostri connazionali venga ignorata per ragioni politiche…

conclude Tremamunno, ribadendo che la tutela dei diritti umani deve prevalere su ogni altra considerazione.